3.12.08

spegnete i televisori ............

Dura critica del sindaco al programma che ieri sera ha dedicato un ampio servizio alla situazione politica della città dopo il suicidio dell'ex assessore Nugnes Napoli, la Iervolino contro Matrix "Indegno. Spegnete i televisori" "Se vi sentite su un vulcano che sta per scoppiare, scappate tutti. Io mi sento al sicuro"
Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino
NAPOLI - "Spegnete i televisori". Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino ha criticato duramente il programma di Canale 5 Matrix, che ieri sera ha dedicato un ampio servizio alla situazione politica di Napoli dopo il suicidio dell'ex assessore del Pd Giorgio Nugnes. Il sindaco ha parlato di una rappresentazione della città "veramente indegna. Io chiederei a questa gente di essere seria". "Ieri il parroco di Pianura (don Claudio De Caro durante i funerali di Giorgio Nugnes, ndr)- ha aggiunto il sindaco - ha detto una cosa che, da vecchio consigliere di amministrazione della Rai e presidente della Commissione di Vigilanza mi dispiace sentire ma che è vera: 'Spegnete i televisori'". Poi Rosa Russo Iervolino si è rivolta ai cronisti: "Voi vi sentite in pericolo?, io chiederei a questa gente di essere seria. Se vi sentite su un vulcano che sta per scoppiare, scappate tutti. Io mi sento al sicuro". Infine ad un giornalista che ha chiesto un commento sulle preoccupate parole del Capo dello Stato nel corso del suo intervento di ieri alla Mostra d'Oltremare, il sindaco ha risposto: "Lui la condizione di Napoli la conosce, sarebbe assurdo aspettarsi che dicesse che tutto va bene. Certo - ha concluso - speriamo che la stampa parli della visita di oggi tanto quanto ha parlato dell'immondizia". (2 dicembre 2008) ---------------------------------- Roma, 2 dic. - (Adnkronos) -
''Dopo i molti, lunghi mesi nei quali il nome di Napoli è stato associato, nell'opinione diffusa e nella polemica politica, alla penosissima emergenza rifiuti, una vicenda il cui epilogo tragico oggi ci turba e scuote umanamente, è giusto ora accendere i riflettori su tutte le norme di operosità e di capacità realizzatrice, spinte ed energie sane, di cui sono ricche questa città e questa regione''.
Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un intervento pubblicato oggi da 'Il Mattino', in cui sottolinea come una coesione di intenti del Paese per lo sviluppo non solo di Napoli e della Campania ma dell'intero Mezzogiorno siano nell'interesse di tutti. Napolitano evidenzia quindi che il suo appello alla necessità di "un'azione risoluta" per lo sviluppo di Napoli e la Campania da lui auspicata fin dalla sua nomina a Capo dello Stato "è poi finalmente giunta", e "per quel che riguarda la questione rifiuti", scrive il Presidente, "i risultati di sforzi concentrati ed energici non sono mancati". Se però si allarga il discorso all'intero Mezzogiorno, scrive il Capo dello Stato, "pesano sullo sviluppo di tutta l'area difficoltà e problemi con cui ci si deve misurare". Nel citare dati certificati dalla Banca d'Italia sulle differenze di sviluppo tra Centro-Nord e Sud, il presidente Napolitano sottolinea che "non si può non trarre da ciò materia di seria riflessione sulle politiche portate avanti nell'ultimo quindicennio dallo Stato e dalle istituzioni regionali e locali rispetto all'obiettivo di una riduzione del divario" tra queste aree del paese. E si domanda se "ogni intervento pubblico anti-crisi" non dovrebbe "mirare anche e in particolare al Mezzogiorno, che già soffre di condizioni di persistente arretratezza e le cui popolazioni soffrono di un disagio sociale". rsistente arretratezza e le cui popolazioni soffrono di un disagio sociale". -----------------------------
NAPOLI (2 dicembre)- «Indagine complessa, colpita sin dalle prime battute preliminari da una clamorosa fuga di notizie, grazie al lavoro sotterraneo di un agente di polizia giudiziaria infedele. È uno dei retroscena della morte dell'ex assessore Giorgio Nugnes un uomo ossessionato dall'arrivo di una nuova inchiesta sul suo conto, intimorito dall'avvento di un'altra misura cautelare, con la temuta pubblicazione di fatti e circostanze della propria vita privata».
Gli stessi inquirenti napoletani avrebbero individuato e isolato un esponente della Guardia di Finanza, in passato in forza alla Dia, che avrebbe rivelato particolari coperti da segreto a uno o più personaggi coinvolti nell'inchiesta. Una vicenda giudiziaria dove il ruolo di una o più talpe nelle forze dell'ordine può aver giocato un ruolo decisivo. La divisa sporca avrebbe favorito persone di volta in volta iscritte nell'informativa trasmessa in Procura; ma anche creando un clima di sospetti e veleni che ha inciso su Nugnes, una personalità provata dagli arresti dello scorso 6 ottobre, per gli scontri antidiscarica dello scorso gennaio a Pianura, suicidatosi lo scorso 30 novembre e del quale ieri, lunedì 1 dicembre, si sono tenuti i funerali. Gli inquirenti non escludono che qualcuno abbia addirittura provato a ricattare l'ex esponente della Giunta Iervolino, prospettandogli uno scenario fatto di manette, accuse gravissime e fatti compromettenti sul piano personale. Tanto che, dato confermato da fonti giudiziarie, non esistono nel nuovo fascicolo intercettazioni che chiamano in causa Nugnes sul piano privato. Quanto basta a dare slancio all'indagine sulla fuga di notizie legata a Global Service.
News dalla Campania [02/12/2008] Campania. Caso Nugnes: la Procura di Napoli si avvia ad aprire un fascicolo per istigazione al suicidio.
Gli investigatori vogliono capire se qualcuno, negli ultimi giorni, abbia contribuito a turbare l´ex assessore, che si è ucciso sabato mattina impiccandosi nella tavernetta di casa sua. L´apertura del fascicolo consentirà di avviare accertamenti sui cellulari e il computer dell´uomo politico, sequestrati dai carabinieri; accertamenti da cui potrebbero emergere elementi importanti. Un testimone, in particolare, ha parlato di una telefonata ricevuta da Nugnes sabato mattina: una telefonata che lo avrebbe molto turbato. Nessun elemento di rilievo, invece, è contenuto nei tre biglietti che l´ex assessore ha indirizzato alla moglie, Mimma, e ai figli, Tommaso e Andrea. Giorgio Nugnes era stato coinvolto nell´inchiesta sui disordini scoppiati lo scorso gennaio a Pianura: per quella vicenda il pm Antonello Ardituro aveva chiesto il rinvio a giudizio di tutte le persone coinvolte; l´udienza preliminare è fissata per il 15 dicembre. Ma Nugnes era molto più preoccupato per un´altra inchiesta, esplosiva, che riguarda mazzette e appalti al Comune e alla Regione. Un´inchiesta condotta dai pm della Dda Vincenzo D´Onofrio e Raffaello Falcone, che però non verte su rapporti tra criminalità organizzata e pubblica amministrazione. È un´inchiesta nella quale i due pm antimafia sono in un certo senso «inciampati» quando il loro collega di Santa Maria Capua Vetere, Alessandro Cimmino, ha inviato loro alcune intercettazioni telefoniche realizzate dalla Dia. Una di queste intercettazioni è finita anche nell´indagine su Pianura: è la più nota, quella in cui Nugnes, dall´auto, dava ai manifestanti indicazioni sugli spostamenti dei carabinieri. L´inchiesta della Dda, nel cui ambito lo scorso luglio diverse richiesta di misure cautelari sono state chieste al gip, promette di portare lo scompiglio nei Palazzi. Non solo, dunque, a Palazzo San Giacomo. Di certo, nei mesi scorsi, oltre che in Comune i carabinieri hanno acquisito documenti anche in Regione. La parte dell´inchiesta relativa al Comune verte sulla gestione del patrimonio immobiliare e sull´appalto da 400 milioni di euro per affidare a un unico soggetto per nove anni la manutenzione di 250 chilometri di strade cittadine e dell´arredo urbano. L´assessore di riferimento era, appunto, Giorgio Nugnes; la delibera è la 744/07, ma la gara però non è mai stata bandita per mancanza di copertura finanziaria. Gli illeciti vedono coinvolti anche alcuni esponenti del centrodestra, che è all´opposizione. Ci sarebbe stato, insomma, un accordo sotto banco per procurare a tutti vantaggi economici da colossi dell´imprenditoria. La formula del global service, infatti, piacque a tutte le forze politiche in campo. La posta in gioco era ricchissima e nelle intercettazioni telefoniche gli indagati ne parlavano in maniera neppure troppo velata. Giorgio Nugnes, infine, era comparso (ma non era mai stato indagato) anche nell´inchiesta Fire control su altri appalti truccati alla Regione e al Comune, condotta dal pm Giancarlo Novelli. L´imprenditore Vincenzo Cotugno, che sta collaborando alle indagini, ha raccontato che proprio l´ex assessore, originario come lui di Pianura, lo aveva messo in contatto con Roberto Conte, l´ex consigliere regionale del Pd arrestato per quella vicenda. Titti Beneduce , Corriere del Mezzogiorno ----------------------------
Mi confidò: questi vogliono vedermi morto”
«Giorgio era scosso, preoccupato, temeva che sul suo conto ci fossero altre indagini, ormai viveva in un incubo»: Antonio Marciano, il responsabile organizzativo del Pd, ha incontrato per caso Giorgio Nugnes giovedì nel primo pomeriggio nei pressi della Regione dove l’ex assessore era tornato a lavorare. È stato uno degli ultimi politici a parlargli. «Si è fermato con me qualche minuto - racconta - e ha mi ha ripetuto più volte: “Ci vogliono vedere morti, non si fermano”. Evidentemente si riferiva alle forze dell’ordine e alla magistratura». Secondo Marciano l’ex assessore era teso, preoccupato: «Mi sembrava ossessionato da un pensiero fisso. Mentre parlavamo si è girato, ha detto “Ci stanno filmando, ci stanno fotogrando. Poi si è messo di spalle, ha sussurrato “stiamo attenti, leggono il labiale”. Parlava a labbra strette, quasi non riuscivo a capiro. Ho cercato di rasserenarlo. Gli ho ripetuto: stai tranquillo, la verità verrà fuori». Ma lui continuava a ripetere, dice Marciano, le stesse frasi: «Diceva “usciranno altre indagini, ho paura di essere nuovamente coinvolto”. Mi sembrava un uomo braccato. Parlava come se pensasse di non essere solo nemmeno in quel momento». Nugnes era preoccupato per il futuro. Inutili i tentativi di rasserenarlo: «Io gli ho detto: “approfitta di questo momento per pensare di più alla tua famiglia, prova a investire di più nel tuo lavoro” - racconta Marciano - Infatti era tornato in Regione. Ma lui a un certo punto ha detto che doveva andare via, che aveva da fare. Gli ho ripetuto di venire da me il giorno successivo, che saremmo andati a prendere un caffè. Non sapevo cosa fare: mi sembrava avesse fretta, avesse voglia di andare via». Il colloquio è terminato con una frase che ora sembra un presagio: «Nell’andarsene mi ha abbracciato e mi ha detto: “Antonio, è difficile: non so se ce la faccio”». d.d.c. 01/12/2008
I misteri del computer sequestrati i telefonini
GIUSEPPE CRIMALDI Ricostruire le ultime ore di vita di Giorgio Nugnes. È su questo versante che si concentrano le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Napoli, a due giorni dal suicidio dell’ex assessore comunale del Pd, che si è tolto la vita impiccandosi nella tavernetta di casa, sabato mattina. Incontri, persone, luoghi incrociati da Nugnes: un mosaico complesso che i militari del nucleo operativo diretto dal maggiore Lorenzo D’Aloja tentano di ricostruire. Al momento la Procura di Napoli non ha ancora aperto alcun fascicolo sulla tragedia avvenuta a Pianura. E d’altronde non si indaga su un gesto come quello maturato da Nugnes, se non nel caso in cui si prospetti l’eventualità di una istigazione al suicidio. Ma, almeno per il momento, è prematuro escludere del tutto l’intervento della magistratura inquirente. Anche perché sullo sfondo di questa brutta storia vi sono ancora diversi punti da chiarire. Ieri presso l’obitorio del Policlinico collinare è stato eseguito l’esame del cadavere dell’ex assessore. E stamattina alle 10,30 si svolgeranno a Pianura i funerali. Poi la salma di Giorgio Nugnes verrà tumulata nel locale cimitero. Al lavoro, sul versante investigativo, ci sono ovviamente anche i carabinieri della compagnia Rione Traiano, diretta dal capitano Federico Scarabello. Si stanno raccogliendo tutte le informazioni utili a individuare le persone che l’ex assessore comunale ha incontrato nelle ultime 24-48 ore prima di uccidersi. Sequestrati anche i due suoi telefonini: dai tabulati potrebbero giungere nuove indicazioni e riferimenti alle persone con cui Nugnes ha parlato. Altre piste porterebebro ad un personal computer in uso a Nugnes, e ad un floppy-disk. parlando con alcuni amici e con alcuni giornalisti, giorni prima di togliersi la vita, Nugnes avrebbe riferito di avere in mente di scrivere alcune pagine: una sorta di memoria, nelle quali avrebbe descritto gli ultimi mesi, a cominciare dal periodo immediatamente successivo a quello caratterizzato dagli scontri di piazza di Pianura, in occasione della ipotizzata apertura della discarica di Contrada Pisani. Se confermata, l’esistenza di questo memoriale potrebbe fornire altri utili elementi in grado di ricostruire molte cose. Si indaga anche per un altro motivo. Per comprendere se possa esservi stato un qualche condizionamento capace di scatenare nella mente di quest’uomo provato dalla vicenda giudiziaria che lo aveva visto protagonista la tragica decisione finale. Restano in piedi gli interrogativi già sollevati nelle ore immediatamente successive al suicidio. C’è qualche persona o circostanza che ha agito in maniera fatale sulla determinazione suicida? O, in alternativa, si può ipotizzare lo scenario in base al quale Nugnes possa essere venuto a conoscenza di una nuova inchiesta penale a suo carico? In quest’ultimo caso non si esclude che la Procura della repubblica possa anche decidere - sempre ammesso che ne esistano i presupposti - di avviare un’indagine per fuga di notizie. «No comment», è l’unico commento che si registra da parte del procuratore Giovandomenico Lepore. Un fatto è certo. Nugnes era negli ultimi giorni un uomo ossessionato. La sua ossessione era riferita sempre all’esistenza di quelle che lui chiamava «carte», fascicoli processuali e forse anche intercettazioni telefoniche che lo coinvolgevano. Le conferme di questa «ossessione» sono giunte ieri anche dal suo legale di fiducia, l’avvocato Nello Palumbo che ha sottolineato come Nugnes fosse ormai un uomo sconvolto, che attorno a sé vedeva solo «ostacoli ormai insormontabili».
Venti indagati, richieste d’arresto al vaglio del gip. Oggi i funerali di Nugnes, l’ex assessore suicida Ecco l’inchiesta che scuote Napoli Case e strade, nel mirino gli appalti del Comune. Scontro Iervolino-Lepore
«Del Global service non parlo, non ne so nulla». Attacca così l’intervista all’ex assessore al Bilancio del Comune, Enrico Cardillo, dimessosi otto giorni fa. E parla di Giorgio Nugnes: «Era un amico vero, il classico assessore di trincea, un generoso. Questa tragedia mi ha lasciato senza parole, un gesto incomprensibile e inaccettabile». Poi accenna alla sua vicenda personale: «Era una richiesta di interdizione avanzata dal pm e respinta dal gip. L’ho vissuta serenamente e non ho pensato in quel momento di dimettermi, sottraendomi dal punto di vista etico al vaglio del giudice». Infine la conferma di una decisione già esplicitata al momento delle dimissioni: «Con la politica avevo già chiuso nel 2006, se sono rimasto al mio posto fino ad ora è stato perché la Iervolino me lo ha chiesto». Pubblicato in cronaca, politica. Tag: 1 dicembre 2008