29.11.08

Napoli..Quartiere di PIANURA

NAPOLI - "Mi sono battuto contro la riapertura della discarica. E' vero. La giustizia mi accusa di avere organizzato blocchi stradali? Ma a volte questa resistenza pacifica evita un corpo a corpo più pericoloso. Ho sempre difeso fino in fondo la mia gente del mio quartiere". Era il 7 ottobre quando Giorgio Nugnes, l'ex assessore suicida apriva le porte della sua casa di Pianura a Repubblica. Nugnes era da poche ore agli arresti domiciliari, ma sembrava saldo nella convinzione di uscire presto da quello scandalo. Cinquantadue giorni dopo, il viottolo di campagna in cui abitava con una vasta parentela di cugini e nipoti, è avvolto dalla tragedia. Una tragedia che colpisce ancora più duramente perché maturata in questo luogo che ispira pace e tranquillità, dove la gente come Nugnes, quando poteva, veniva qui a raccogliere frutta e castagne e, se andavi a trovarlo, ti offriva delle mele appena colte. Il suo corpo l'hanno trovato a pochi metri dall'ingresso della palazzina gialla. Accanto una corda e lo sgabello usati per impiccarsi. "C'è voluta molta lucidità e perizia per concepire un gesto come questo" scuote la testa sconvolto padre Bruno Rossetti, parroco della chiesa di San Lorenzo che, insieme a Don Claudio De Caro e ad altri due affranti sacerdoti, hanno portato il primo conforto alla famiglia. Sua moglie Mimma, insegnante, una donna discreta e sempre distante dalla ribalta politica, i figli adolescenti Tommaso e Andrea avevano sofferto in questi mesi prima i conflitti e le guerriglie urbane intorno alla possibilità di riaprire la discarica di Pianura, poi erano stati colpiti dal blitz giudiziario e dalle dimissioni con le quali Nugnes aveva lasciato il suo ufficio di assessore comunale. E ancor, la tensione per questo complicato regime di arresti domiciliari, infine la tragedia di oggi. La gente di Pianura è adirata contro giudici e forze dell'ordine. Ma punta il dito soprattutto su quel divieto di dimora che il giudice per le indagini preliminari gli aveva inflitto. Una scelta che la stessa procura aveva chiesto di attenuare proprio nelle ultime settimane. Lo conferma il procuratore aggiunto antimafia Franco Roberti: "E' una tragedia nella quale ogni valutazione oggi appare impropria. Ma vogliamo ricordare che, alle richieste di Nugnes la procura aveva valutato e poi concesso la possibilità per lui di rientrare nella sua casa e dimorare lì almeno la notte". Alla apertura dei pm, tuttavia, il gip aveva risposto con maggiore severità: Nugnes poteva dormire a casa solo lunedì, mercoledì e venerdì di ogni settimana dalle ore 20 alle 8 del mattino dopo. "Un provvedimento del tutto atipico" lo definiscono ora anche ufficiali di polizia giudiziaria abituati a dettare prescrizioni per camorristi e sorvegliati speciali. E, intorno alle 15, un silenzio irreale circonda la casa dalla quale esce il feretro dell'assessore. Oltre un centinaio di persone si fanno il segno della croce. C'è chi mormora "assassini" e uno dei tanti consiglieri comunali presenti, racconta: "L'avevo visto due giorni fa ai piedi di palazzo San Giacomo (la sede del palazzo comunale di Napoli; ndr) dove ornai veniva come un ospite. Aveva detto: 'se pensano di farmi smettere con la politica o di farmi sentire un uomo distrutto, si sbagliano". E allora, il 7 ottobre, nell'intervista agli arresti domiciliari, aveva detto: "Siamo cresciuti con l'olezzo della discarica a Pianura, non permetteremo che la riaprano". E alla fine aveva avuto anche ragione. La discarica non è stata riaperta, ma si è portata via la sua vita. (29 novembre 2008)