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: UNA PAGINA A PARTE PER LA SATIRA

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------------------------------- ---------------- -------------- ------------- 15/06/2005 | La Repubblica | ANTICLERICALISM | -------------------------------------------------------------------------------- FILIPPO CECCARELLI Dalle riviste alla politica, dalla Chiesa alle associazioni, emerge dopo il voto la mutazione genetica della destra L ‘Ora dei teo con. teocrati conservatori, a dar retta alle abbreviazioni. Ma anche «liberal assaliti dalla realtà», secondo una definizione di Irving Kristol, uno dei precursori d'oltreoceano. E quindi mica tanto liberal, ormai, ne liberali, anzi. Comunque un fenomeno, un gruppo di persone e di teorie che indicano la mutazione genetica della destra, d'ora in poi irriconoscibile sul piano degli interessi, ma più che identificata e aggressiva su quello dei valori. Idee forti da prendere in prestito per riempire l'incertezza di una politica che anche a destra appare sempre più lontana e vuota. E infatti: «Il vento dei valori» titolava ieri il Giornale; mentre il Foglio sbandierava La guerra culturale, e l'Avvenire s'appellava al «popolo» contro il «fru fru» degli intellettuali e le «bolse aristocrazie» di un pensiero laicista rivelatosi fallace e minoritario, per giunta. Teo con, neo con, teo lib,nuovi tradizionalisti, idealisti, realisti e dopo la vittoria, come capita, pure un po' opportunisti. Le parole si sprecano e nell'incertezza onomastico battesimale si riflette l'impossibilita di delimitare un magma, «con il suo materiale in candescente», come ha scritto Eugenia Roccella, che dal movimento delle donne, e da una famiglia storica del radicalismo italiano, si è ritrovata a difendere le ragioni della vita e dell’essere umano. Che vuol dire tutto, ma a volte anche nulla. Davvero incerti i confini di questo mondo allo stato nascente. Per cercare di capirne qualcosa, oltre al Foglio e all'Avvenire, occorre navigare in www. totustuus.it o nei forum di un sito che si chiama fattisentire.net, così come è utile ascoltare certe trasmissioni di Radio Maria o dare un'occhiata a un arco inusitato di variegatissime pubblicazioni, presenti e passate:«Cristianità», «Liberal» «Il Timone», «Nuova Storia Contemporanea» «Tempi», «Il domenicale». Fenomeno d'importazione, made in Usa. Poderose fondazioni alle spalle (Heritage, Carnegie, American Enterprise, Cato, Hoover, Project for the New Arnerican Century). Una manciata di giornalisti, intellettuali e tecnocrati (Wolfowitz, Abrams, Perle, Kristol, Kagan, Podhoretz, Horowitz, Sullivan) dietro George W. Bush, l'imperatore. Ma qui in Italia, va da se, tutto diventa eccezionalmente italiano. Per cui si parte dall'embrione, ma può andare a finire in una campagna on line per l'abolizione del perizoma sulle spiagge. C'è da aprire gli occhi quando salta la separazione tra Stato e Chiesa, fra peccato e reato. Perché i «valori» i «sani valori di una volta» si diceva fanno curiosi scherzi. Così, negli anni cinquanta i prefetti della Repubblica (e di Scelba) si misero a battere gli arenili a caccia di bikini. C'è un’ampia pubblicistica in proposito, ma chi se ne ricorda più? Si parlò allora di una “tentazione spagnola”, o franchista. L'attuale candidato alla presidenza della Rai, il professor Mathieu, di Forza Italia, si è dichiarato un ammiratore di Salazar. Non sarà pure lui un teo con? Pare difficile trovargli qualcosa in comune con Giuliano Ferrara od Oriana Fallaci. Nessuno cerca qui di arruolare nessuno fra i teo con. Proprio in nome della distinzione fra religione e politica si può ritenere che gli “atei devoti” siano perfettamente in buona. Ma intanto la cronaca procede, i referendum si vincono e si perdono, le novità affiorano e perciò ci sono personaggi che più di altri rispecchiano la caotica creatività, la contaminazione fusionale del fenomeno, oltre che del momento. E allora, anche qui: per farsene un'idea vale la pena di buttare un occhio sulle evoluzioni di monsignor Fisichella, le accentuazioni di Buttiglione, le riconversioni idolatriche e post pagane dei leghisti; oltre a considerare i distinguo di Formigoni, i calori di Bondi, i circoli di Dell'Utri e i percorsi, invero spesso assai mutevoli, di Marcello Pera, l'amico laico del Papa, e della fondazione Magna carta. A quest'ultima parrebbero affiancarsi, in condizione di inespressa rivalità, i club dell'irrequieto Adornato che l'altro giorno ha ritenuto di dover spiegare come negli ultimi decenni “il sentimento prevalente era quello della dissoluzione della famiglia”, che invece non solo è un valore da recuperare, la famiglia, ma una “indispensabile premessa”. Il che porterebbe molto lontano la discussione, mentre il movimento, l'arcipelago, il magma o quello che e, appare spontaneo, concreto, ben piantato in un humus giovanile. E dunque i teo con per così dire di base se la prendono con le unioni gay e così “La mala educacion” di Almodovar. Difendono la presenza del crocifisso sui ogni possibile pubblica parete, protestano contro i draghi del capodanno cinese, gli è piaciuta moltissimo “The passion” e organizzano reti di e-mail ai danni de “Il Codice Da Vinci”. Parlano di relativismo, radici cristiane, eutanasia, bioetica, pillola del giorno dopo. Se non l'hanno già fatto, prima o poi i teo con pianteranno grane sull'insegnamento di Darwin a scuola. Ce l'hanno con i “cristiani arrendevoli”, i “cattolici invertebrati”. Un po' trascurano, si direbbe, la potenza della Grazia, la gloria della Redenzione, l'affiato salvifico della Misericordia di Dio, che vede provvede. E' una religione, la loro, che a occhio può sembrare timorosa, esclusiva, identitaria, combattiva, piena di divieti, a volte punitiva e penitenziale. E' difficile generalizzare, e ancora più ingiusto sarebbe arruolare. Ma alcuni di loro hanno come cult la battaglia di Lepanto; altri recitano rosari contro la costruzione di moschee; altri ancora chiedono provvedimenti contro i satanismi e le sette anche a costo di comprendere nel vasto elenco le pacifiche associazioni steineriane frequentate dalla moglie del presidente del Consiglio. Berlusconi no è un teo con. C'è qualche dubbio che possa esserlo uno che viene dal mondo del consumo e della tv. Però berluisconiani , come s'è visto, sono diversi che fanno riferimento a quel nuovo mondo; e si può pensare che lo stesso Cavaliere, sull’onda americana, apprezza la nettezza delle scelte e delle alternative. Da una parte il Bene e dall'altra il Male. Anche lui, come si ricorderà, ha finito per utilizzare questa chiave retorica: “Per farmi capire anche dalle nonnine” ha poi spiegato. Tutto infatti rischia qui di rotolare allegramente in caciara. Per cui l'icona delle icone teo con è quella del presidente Bush ritratto in preghiera con i suoi collaboratori prima di un consiglio di gabinetto. Mentre in Italia ecco Gigi Moncalvo, già direttore della Padania, che da inizio alla sua trasmissione facendosi il segno della croce, però in modo sbagliato. E non sai nemmeno se è un male; così come non sai come è possibile, o se e un male, che alla presentazione del libro “Bloc notes di un conservatore” (Spirali) dell'onorevole Mantovano, catto-tradizionalista ed editorialista di Cristianità, intervenga Adelina Tattilo, gloriosa editrice di Playmen.